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Cultura, Ministro Giuli assume Presidenza 2026 Forum delle Antiche Civiltà
Testo del comunicato
“È un grande onore per l’Italia assumere la Presidenza del Forum delle Antiche Civiltà per il 2026”.
Lo ha dichiarato ad Atene il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli nel corso del suo intervento al Forum delle Antiche Civiltà, in occasione del quale l’Italia ha assunto la Presidenza per l'anno a venire.
“Ringrazio la Presidenza uscente della Grecia e l’amica Ministro Lina Mendoni. Nel 2026, intendiamo tenere vivo lo spirito di una preziosa piattaforma di dialogo e di cooperazione interculturale, col preciso obiettivo di valorizzare l'eredità delle nostre antichissime civiltà. La presenza sempre più nutrita di nuove Nazioni così ricche di storia ci guiderà nella nostra Presidenza, ispirata dai principi di condivisione e collaborazione. Chi è consapevole della profondità della propria cultura sa qual è il significato dei simboli che lo rappresentano. Dobbiamo essere concreti nel lavorare a cose concrete, e al tempo stesso saper volare alto. Ed è su queste basi che sono felice di rivolgervi sin d’ora, anche a nome del Vice-Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, il mio più caloroso invito a venire in Italia l’anno prossimo per la Riunione Ministeriale del Forum delle Antiche Civiltà”.
Il Ministro Giuli ha poi continuato il suo intervento sottolineando “come il traffico illecito di beni culturali è una minaccia molto concreta per tutte le Nazioni, un crimine talmente diffuso a livello internazionale che ancora oggi non possediamo cifre univoche sul suo impatto reale a livello economico. I saccheggi di opere d'arte colpiscono al cuore le nostre comunità, feriscono la loro identità. E l'Italia è in prima linea nella lotta al mercimonio della bellezza e della cultura. Siamo impegnati affinché la collaborazione internazionale in questo settore progredisca attraverso convenzioni, trattati, discussioni, in tutti i forum multilaterali, in particolare in sede ONU e UNESCO. Mi riferisco in particolare all'attuazione della Convenzione UNESCO del 1970 e agli accordi bilaterali che sulla base di questa stipuliamo con altri Stati. Penso, ad esempio alla virtuosa collaborazione con gli Stati Uniti d'America che ci ha consentito di recuperare dal 2001 oltre 4.900 beni archeologici illegittimamente esportati. Una cooperazione che abbiamo rinnovato la settimana scorsa a Roma per altri cinque anni e che è basata sulla sinergia tra forze di polizia, istituzioni culturali e autorità giudiziarie dei due Stati e che si avvale delle capacità tecnologiche e investigative del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, la più antica unità di polizia dedicata a contrasto del traffico illecito di beni culturali”.
Giuli ha poi concluso ponendo l’attenzione su “un altro obiettivo comune deve essere quello di proteggere al meglio il patrimonio culturale, tangibile e intangibile, anche dalle minacce dei cambiamenti climatici e stimolare la transizione verde nel mondo della cultura. L'Italia è particolarmente esposta al fenomeno dei cambiamenti climatici. Il caso di Venezia è emblematico, ma grazie al sistema di protezione dalle maree del MOSE stiamo riuscendo a tutelare molto efficacemente il suo patrimonio architettonico e artistico. Siamo stati uno dei primi Stati al mondo a elaborare un Piano Nazionale per l'adattamento ai cambiamenti climatici che include misure specifiche per il patrimonio culturale. In tale contesto il Ministero della Cultura sta lavorando per sviluppare strumenti di monitoraggio e piani di adattamento che tengono conto dei rischi climatici più rilevanti, dall'acqua, il principale fattore di degrado, agli eventi meteorologici estremi, fino appunto agli effetti della desertificazione e dello stress termico. Con oltre 100 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell'Unione Europea, destinati all'efficienza energetica di musei, teatri, siti storici, stiamo riducendo l'impatto ambientale e promuovendo edifici a energia quasi zero”.
Roma, 12 dicembre 2025
Ufficio Stampa e Comunicazione MiC