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Cinema, Borgonzoni: “Letture parziali di ricerche solo danno per il settore”
Testo del comunicato
“Chi cita i dati del CNEL dovrebbe ben sapere che l’indicatore numerico associato al codice contratto G121, pubblicato nel loro Archivio, riguarda esclusivamente i dati comunicati dall’INPS sulle aziende che nell’anno 2024 hanno dichiarato l’applicazione del CCNL firmato da Anica (dato medio di dodici dichiarazioni mensili). Il contratto collettivo è uno strumento “nobile” di disciplina del rapporto di lavoro e non può essere considerato il solo indicatore, oggettivo ed incontrovertibile, dell’andamento del mercato del lavoro in un settore – come il cinema e l’audiovisivo – caratterizzato da esteso ricorso a rapporti di lavoro autonomo e parasubordinato. Eventuali spostamenti delle imprese verso altri, nuovi CCNL, magari più convenienti per i datori di lavoro, li troveremo nei monitoraggi dei dati 2025. Detto ciò, la valutazione degli effettivi andamenti dell’occupazione sarà fotografata da Istat e dall’osservatorio INPS, in cui – lo ricordo – confluiscono anche dati su chi ha lavorato nel cinema e nel settore sportivo per almeno tre giorni. Spero che con questo chiarimento finisca questa discussione sterile quanto dannosa per il settore. Settore che, vorrei ricordarlo, secondo SLC CGIL Troupe nei primi sette mesi del 2025 conta più di 10.000 occupati”.
Così il Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni.
Roma, 18 settembre 2025