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Biblioteche: nella Wunderkammer dei Savoia i celebri 13 disegni autografi di Leonardo
Testo del comunicato
Biblioteche: nella Wunderkammer dei Savoia i celebri 13 disegni autografi di Leonardo
All’interno dei Musei Reali di Torino uno dei gabinetti di disegni più famosi al mondo
Con la Biblioteca Reale di Torino prosegue il racconto delle meraviglie del patrimonio librario italiano che ogni settimana accompagna i visitatori in un viaggio virtuale alla scoperta delle 46 biblioteche dello Stato grazie a una serie di reportage promossi sui canali social del Ministero della Cultura guidato da Dario Franceschini.
Nasce nel 1831 per volere di Carlo Alberto di Savoia che, appena salito trono, decide di fondare una grande biblioteca sia per accrescere il prestigio della dinastia che per formare i dignitari di Corte. Grazie ad una intensa politica di acquisiti la raccolta cresce così rapidamente che già nel 1837 il sovrano commissiona a Pelagio Palagi la progettazione di un nuovo spazio nell’ala di Levante di Palazzo Reale. L’architetto bolognese realizza il grande vaso librario lungo oltre 70 metri, circondato da scaffalature in legno disposte su due ordini, con una volta affrescata a monocromo nella quale sono celebrate le scienze e le arti in undici campate.
“La politica di acquisti di Carlo Alberto porta alla biblioteca documenti di grande pregio e soprattutto porta una grande collezione di disegni che il re si procura da un antiquario piemontese, Giovanni Volpato – spiega nel video la direttrice della Biblioteca Reale di Torino Giuseppina Mussari - si tratta di un nucleo di oltre 1500 fogli di maestri italiani e stranieri che vanno dal Quattrocento al Settecento, tra i quali i famosissimi 13 autografi di Leonardo, ma non solo, anche quelli di Michelangelo, Rembrandt, Durer, Tiepolo e Piazzetta. Una collezione che ha reso la biblioteca uno dei gabinetti di disegni più famosi al mondo”.
I 13 fogli di Leonardo sono un nucleo importantissimo perché ne documentano l’intero percorso artistico: a partire dal 1480 al 1517, dalla prima giovinezza fino alla più piena maturità e culmina con il celebre volto di vecchio considerato il suo autoritratto. “A fine Ottocento nel 1893 alla collezione leonardesca si aggiunge un altro prezioso tassello: il Codice sul volo degli uccelli, un manoscritto che viene ritrovato sul mercato antiquario da uno studioso russo che lo dona al Re Umberto I – prosegue la direttrice - il Codice arriva a Torino ancora mutilo di cinque carte che saranno poi, nei decenni successivi, ritrovate e di nuovo per fortuna donate ai sovrani sabaudi”.
La grande Wunderkammer di Carlo Alberto comprendeva nuclei di diversa natura e conserva oggi oltre 200.000 opere tra manoscritti, incisioni, disegni incunaboli, cinquecentine e una preziosa raccolta di carte geografiche: “tra queste spicca la grande geocarta nautica di Giovanni Vespucci, e il primo portolano che documenta le nuove tratte di navigazione appena scoperte da Magellano che aveva individuato un passaggio noto con il suo nome – spiega la Mussari - si tratta di un documento della più antica copia del Padròn Real, la carta sulla quale i Reali di Spagna annotavano le nuove scoperte geografiche”.
Già destinata all’uso pubblico dal suo fondatore, la Biblioteca Reale ha sempre mantenuto la sua funzione di biblioteca utilizzata come luogo di consultazione e di studio cercando al tempo stesso di svolgere un ruolo di valorizzazione delle sue collezioni in aderenza con la stessa natura ibrida voluta dal sovrano. Dopo la seconda guerra mondiale, con il passaggio allo Stato dei beni di Casa Savoia, la Biblioteca Reale diventa una biblioteca pubblica statale e dal 2016 è Istituto annesso ai Musei Reali di Torino. “Ed è anche per questo – conclude la direttrice - che la Biblioteca continua ad organizzare esposizioni periodiche delle sue collezioni, cercando di dare spazio e rendere noti tutti gli importanti tasselli che costituiscono questa preziosissima raccolta”.
Il documentario sulla Biblioteca Reale di Torino fa parte della serie di reportage promossi dal Ministero della Cultura e disponibili sui canali social istituzionali e sul profilo Instagram @bibliotecheditalia https://www.instagram.com/tv/CdLBdBlInXO/
Il prossimo appuntamento con una nuova Biblioteca sarà giovedì 12 maggio 2022. Manoscritti antichissimi, minuziose mappe geografiche, edizioni rare e preziose. E poi spartiti musicali, raccolte di incisioni, stampe e incunaboli. Ma anche gli oggetti amati dagli scrittori contemporanei, i quaderni, le lettere private e le dediche. Realizzato con l’agenzia di stampa DIRE, il progetto è un viaggio alla scoperta dei 46 Istituti statali italiani, scrigni di bellezza e custodi di un patrimonio documentario che ammonta a circa 40 milioni di esemplari: https://cultura.gov.it/bibliotecheditalia
Roma, 5 maggio 2021
Ufficio Stampa MiC