
Museo nazionale di Castel Sant'Angelo
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Informazioni biglietteria
InfoDescrizione
Costruito come
mausoleo dell'imperatore Publio Elio Traiano Adriano (76-138 d.C.) e sepolcro
dinastico per la famiglia degli Antonini, con l'imperatore Aureliano prima e
con Onorio poi, l'imponente mole fu inclusa nella cinta muraria di Roma e
trasformata in una sorta di fortilizio per la difesa della città. Per queste
sue prerogative, sin da allora, acquisì l'appellativo di castellum, al quale si
aggiungerà, in epoca altomedievale, quello di sancti Angeli dalla leggenda
della visione dell'arcangelo Michele che rinserra la spada a testimoniare la
fine della pestilenza.
La vicinanza a San
Pietro, la sua posizione strategica a controllo degli ingressi a nord
dell'Urbe, la sua mole chiusa e imponente hanno fatto di Castel Sant'Angelo il
centro di interessi politici legando inscindibilmente le sue sorti a quelle
della Chiesa fin da quando, nel 1367, papa Urbano V pretese le chiavi di
Castello come condizione per il ritorno della Curia a Roma.
Da allora furono
condotti numerosi interventi architettonici e costruzioni di nuovi corpi di
fabbrica volti, da un lato, ad aggiornare l'edificio alle rinnovate esigenze
difensive con la costruzione dei bastioni e della cinta pentagonale, dall'altro
per renderlo sempre più confortevole e adeguato alle aspirazioni della Curia
assumendo con Paolo III Farnese (1534-1549) l'aspetto di una vera e propria
dimora principesca. Fino ad arrivare a tempi più recenti, quando il castello
venne utilizzato esclusivamente come carcere politico chiamato con il nome di
Forte Sant'Angelo e infine quando nel 1925 venne trasformato in Museo
Nazionale. Il suo fascino resta immutato, così come la sua capacità di incidere
nell'immaginario collettivo della città di Roma, con la "Girandola"
manifestazione che, fino a qualche anno fa, si rinnovava ogni anno il 29 giugno
nella festa dei patroni della città.
Il percorso museale si
snoda tra ambienti di età romana – come la rampa elicoidale o la cella delle
urne sepolcrali – che, private dell’originaria decorazione, mostrano
l’imponenza delle tecniche edilizie romane e le sale elegantemente decorate nel
corso del Cinquecento con stucchi ed affreschi. Non possiamo non ricordare
l’ampio panorama che dal Giretto che corre attorno al Maschio del castello ed
ancor più dal Terrazzo dell’Angelo, si gode sulla città.
Attualmente non è possibile visitare gli ambienti solitamente esclusi dal percorso di visita: le famigerate Prigioni Storiche create al tempo di Alessandro VI, il Passetto di Borgo che, correndo al riparo delle Mura Leonine univa la residenza pontificia del Vaticano con il ben più munito Castel Sant’Angelo e la raffinatissima Stufetta di Clemente VII, il bagno riscaldato che il pontefice mediceo fece ricavare a lato dell’appartamento papale da lui fatto realizzare all’interno del Forte.
AVVISO AL PUBBLICO - NUOVE APERTURE
Dal 13 dicembre 2022 sono nuovamente accessibili al pubblico, dopo il necessario riallestimento, tutte le Sale Farnesiane che si trovano ai piani alti del Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo.
I fastosi ambienti assumono la loro denominazione da Alessandro Farnese, che divenne papa con il nome di Paolo III nel 1534 e volle portare avanti la trasformazione della parte superiore del Castello da fortezza a sfarzosa dimora, con la precisa volontà di rinnovare la grandezza di Roma e del pontefice stesso, oltre alla centralità della Chiesa romana, dopo i guasti e le umiliazioni subiti durante il tragico Sacco della città del 1527. Il papa, uomo colto e innamorato della classicità, oltre alla Sala Paolina – ovvero l’ambiente di rappresentanza, capolavoro del manierismo romano (che in questa occasione è stata completamente reilluminata) – fece decorare le sale più piccole, ma ugualmente preziose, che riaprono in questa occasione con nuovi allestimenti. Per i lavori, portati avanti negli anni quaranta del Cinquecento, il pontefice si servì di diversi artisti, soprattutto dell’abile pittore toscano Piero Buonaccorsi, detto Perin del Vaga, e della sua ampia bottega.
In questa occasione tornano ad essere visitabili la Sala di Perseo, quella di Amore e Psiche, la Sala dell’Adrianeo, la Sala dei Festoni e la Cagliostra, con i formidabili fregi affrescati che, rifacendosi alle Metamorfosi di Ovidio e all’Asino d’oro di Apuleio, esaltano le virtù di Paolo III e il percorso di elevazione spirituale dell’anima verso la salvezza, oppure mostrano monumenti di Roma antica, festoni e fantasiose grottesche, riportando più volte le imprese e gli emblemi della casa Farnese, il giglio e l’unicorno. Nelle sale di Perseo e di Amore e Psiche sono perfettamente conservati anche i soffitti lignei dipinti, sempre opera di Perin del Vaga e dei suoi collaboratori.
I diversi ambienti ospitano oggi la Quadreria del museo, oltre ad alcune sculture, con un allestimento che segue un criterio cronologico; gran parte delle opere esposte fanno parte di due importanti donazioni, quella di Mario Menotti del 1916 e quella di Alessandro Contini Bonacossi del 1928, e si presentano quindi come provenienti da aree geografiche ed epoche diverse. Tra i dipinti più importanti si segnalano il Polittico degli Zavattari, un esempio notevole di pittura gotica lombarda databile verso la metà del Quattrocento, il San Girolamo nella selva di Lorenzo Lotto, dipinto quando l’artista si trovava a Roma, intorno al 1509, il Bagno di Dosso Dossi, la Giovane donna con unicorno del ravennate Luca Longhi, nella quale è forse riconoscibile Giulia Farnese, sorella di Paolo III, e infine la Madonna col Bambino, angeli e santi della tarda attività di Luca Signorelli. Tra le sculture presenti spiccano il quattrocentesco gruppo ligneo del Compianto sul corpo di Cristo morto e la Pietà in terracotta di ambito emiliano, sempre del XV secolo. Non mancano oggetti rari e preziosi, come la Spinetta, uno strumento musicale di metà Cinquecento decorato con vivaci grottesche.
Castel Sant’Angelo è una struttura molto complessa, utilizzata per secoli con diverse funzioni, nascendo come sepolcro dell’imperatore Adriano, morto nel 138 d.C., per poi diventare residenza fortificata, prigione e infine museo. Per aiutare i visitatori a comprendere meglio questa storia incredibilmente lunga e varia, nelle cosiddette Armerie inferiori è stata allestita un’esposizione didattica permanente, che illustra i continui mutamenti dell’edificio, grazie ad una serie di plastici, realizzati nella prima metà del secolo scorso, numerose stampe antiche, dipinti e fotografie d’epoca.
Incastonata fra le suggestive mura del Cortile delle Fucilazioni, ai piedi della imponente mole adrianea, dopo anni di oblio viene finalmente restituita al pubblico la settecentesca Cappella dei Condannati, originariamente un portico adibito a magazzino di polvere da sparo, successivamente trasformato in cappella tra il Settecento e l’Ottocento e più volte rimaneggiato, con l’allestimento di elementi decorativi di spoglio.
Al fine di dotare, finalmente, il Museo di uno spazio polifunzionale per eventi, conferenze, video-proiezioni e didattica è stato accolto il progetto di rifunzionalizzazione della Cappella realizzato dagli architetti Federico Lardera ed Egidio Senatore dello studio larderArch, il cui concept trae la sua origine proprio dal commovente nome della ex Cappella, che rievoca il dramma dei condannati a morte imprigionati a Castel Sant’Angelo.
Il nuovo progetto, che è stato offerto gratuitamente al Museo, è quindi la sintesi di tali antiche cupe atmosfere del Castello e di una serie di citazioni narrative ed artistiche legate al sito, che riemergono, in particolare, attraverso la potenza lirica della celeberrima opera Tosca di Giacomo Puccini, che proprio qui trova la sua più celebre aria E lucevan le stelle ed il suo tragico epilogo.
Lo spazio è stato immaginato come un “tecnologico teatrino”, evocato dai colori dominanti oro e rosso, su cui si stagliano degli inaspettati cilindri acustici, scenograficamente librati tra le campate della Cappella, a riecheggiare i ceri che un tempo accompagnavano le ultime preghiere dei condannati. Nelle cinque vetrate ad arcata trovano posto delle grandi vetrofanie che citano le Carceri d’Invenzione di Piranesi, il grande incisore “ossessionato” dal fascino di Castel Sant’Angelo.
Il nuovo spazio, dotato delle più avanzate strumentazioni audio-video e di una nuova illuminazione architetturale, è stato inaugurato il 12 dicembre 2022 con la prima proiezione pubblica del film I Misteri di Castel Sant’Angelo dell’artista Marco Agostinelli, che ha raccontato attraverso danze e musiche, interpretandole con spirito moderno, storie vere e immaginarie avvenute a Castello, quelle di Beatrice Cenci, di Cagliostro, di Tosca, dell’Arcangelo Michele. Le coreografie sono di Enzo Cosimi, i danzatori sono Alice Raffaelli, Luca Della Corte, Lorenzo Caldarozzi e le musiche di Emanuel Dimas de Melo Pimenta; l’operatore video è Atej Tutta.
Nella zona inferiore del Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo è stata recentemente collocata l'opera scultorea di Giuseppe Carta intitolata Germinazione della Pace.
Donata dall’artista, essa si richiama alla grande installazione di olive in scala gigante esposta ad Assisi sul prato antistante la Basilica di San Francesco il 2 aprile scorso, in occasione della celebrazione della Domenica delle Palme.
Come richiamo all’opera di Assisi, il ramo d’ulivo in bronzo dorato e smalto dialoga all’interno di Castel Sant’Angelo con l’edificio seicentesco delle Olearie di Urbano VIII, accanto al quale è collocato. Il suo messaggio di Pace, quanto mai forte in questo momento storico, trova così un simbolico “ponte” tra Assisi, luogo della Pace per eccellenza, e la Basilica di San Pietro, che si staglia appena oltre il Castello.
“Nella storia universale dei popoli della Terra, l’Ulivo è presenza costante: è Essere naturale vivente, è monumento della Natura, è Elemento riconciliatore e simbolo di Fede. L’Ulivo è intriso di sacrale rigenerazione ed accompagna la storia e l’evolversi della Conoscenza umana. Le terre italiane feconde di ulivi segnano la vita di figure estremamente importanti per la storia e l’intera umanità e una di queste è certamente il Santo Uomo chiamato Francesco. San Francesco ama il Dio Creatore Padre di tutto il Creato, amore che manifesta seguendo i canoni dell’umiltà, della semplicità e del rispetto. Il Cantico delle Creature da lui composto è una lode a Dio e al suo Creato ‘Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature’. San Francesco loda ogni creatura voluta dal Signore: Il Sole, la Luna, la Terra ‘la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba’. Il Cantico delle Creature è la più bella Ode di tutti i tempi perché tiene nel grembo della sua composizione insegnamenti di amore verso la vita di ogni cosa presente nella Terra.” (scrive l’artista).
Giuseppe Carta nella sua opera, pittorica e scultorea, esalta la magnificenza della Natura quale manifestazione continua di Vita e di Crescita, di Germinazione e di Rinascita. I frutti della Terra, i soggetti che predilige e che compongono le sue opere, si manifestano in una narrazione realista che raggiunge anche i più piccoli dettagli. L’artista, che della Natura e dei frutti della Terra ne ha fatto da oltre quaranta anni la sua cifra spirituale e stilistica, sposa la sacralità della Natura che si ricrea continuamente e attraverso la sua arte celebra la magnificenza del Dio Creatore e Padre che ha dato origine e dà vita a tutte le creature.
ORARI DI APERTURA
Apertura da martedì a domenica, ore 9.00–19.30 (ultimo ingresso ore 18.30).
Chiuso il lunedì, il 1° gennaio e il 25 dicembre (salvo aperture straordinarie disposte dal Ministero della Cultura)
Informazioni e prenotazioni: +39 06 32810 (lunedì-venerdì 9.30-18.00)
Informazioni e prenotazioni per gruppi: info@tosc.it
La prenotazione del biglietto è raccomandata nei giorni festivi e nel fine settimana (il sabato e la domenica) https://www.gebart.it/musei/museo-nazionale-di-castel-santangelo
Ogni prima domenica del mese l'accesso al Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo è gratuito e non è prevista la prenotazione.
Si informano i gentili visitatori che, per
motivi organizzativi, a partire da martedì 25 luglio e fino a domenica 1 ottobre le stanze delle Armerie Inferiori resteranno chiuse al pubblico.
Per tutti i gruppi i turni di visita sono nelle seguenti fasce orarie:
9.00 -10.00 (max 200 persone)
11.00 -12.00 (max 200 persone)
13.00-14.00 (max 200 persone)
15.00-16.00 (max 200 persone)
17.00-18.00 (max 200 persone)
SCUOLE
Le scolaresche possono accedere per gruppi di massimo:
- 10 studenti con 1 accompagnatore (scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado)
- 15 studenti con 1 accompagnatore (scuola secondaria di secondo grado)
Biglietti
Dal 15 giugno al 15 dicembre 2023 il costo del biglietto d'ingresso nei musei e nei luoghi della cultura statali è incrementato di 1 euro. In ottemperanza all'articolo 14 del Decreto Legge 1 giugno 2023, n.61 "Interventi urgenti per fronteggiare l'emergenza provocata dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1 maggio 2023" i ricavi derivati dal temporaneo aumento del biglietto saranno utilizzati per mettere in sicurezza e ripristinare i beni culturali che sono stati interessati dall’alluvione, con interventi di tutela e ricostruzione del patrimonio pubblico e privato. La misura dell'aumento del costo del biglietto riguarderà sia i biglietti interi che i biglietti ridotti, come quello per i giovani dai 18 ai 25 anni che aumenterà da 2 a 3 euro. Restano in vigore le gratuità per le categorie previste dal Decreto 11 dicembre 1997 n. 507. Nello specifico, il costo dei biglietti per accedere al Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo varia come di seguito indicato:
€ 13,00 intero
€ 3,00 ridotto (18-25 anni)
Gratuito (under 18)
Per l'elenco completo delle agevolazioni visita la pagina del MiC (https://cultura.gov.it/agevolazioni)
In biglietteria è possibile effettuare il pagamento con Bancomat, Visa, MasterCard, American Express e Maestro.
Attenzione
Avvisiamo i gentili visitatori che acquistare i biglietti presso rivenditori non ufficiali può non consentire l’ingresso al museo. I biglietti ufficiali possono essere acquistati sul sito di Gebart.
Eventuali segnalazioni inerenti le modalità di accesso con biglietto e prenotazione sono da inviare via PEO al concessionario Gebart SPA info@gebart.it
Il Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo rientra nel circuito Roma Pass
Accesso limitato ad una fruizione parziale degli spazi esterni per i visitatori con disabilità.
Si comunica che quest’Istituto s’impegna per offrire al pubblico un orario di visita quanto più esteso possibile, nel rispetto dei criteri per l’apertura al pubblico, la vigilanza e la sicurezza dei musei e dei luoghi della cultura statali previsti dal D.M. del 30 giugno 2016, in attesa che vengano espletate le previste procedure concorsuali finalizzate al superamento delle attuali carenze organiche e al conseguente incremento del personale in servizio.
MODALITA', NORME E PROCEDURE PER LA VISITA
Per accedere al Museo è raccomandato indossare la mascherina a protezione delle vie respiratorie, per tutta la durata della visita.
Non è consentito l’utilizzo del guardaroba.
L’accesso a gruppi accompagnati da propria guida turistica abilitata è consentito per un massimo di 20 persone (oltre alla guida), solo se munite di sistemi di radioguida (whisper). Sarà cura della guida sensibilizzare al rispetto della distanza interpersonale tra i membri del gruppo nonché a quello di tutte le altre norme e disposizioni vigenti.
L'ingresso con whispers è obbligatorio a partire da gruppi di 8 persone accompagnati dalla guida turistica.
Ogni violazione verrà portata alla considerazione delle Autorità di competenza. Potrà essere disposto l’allontanamento dal Museo di coloro che non seguiranno le disposizioni.
Servizi
-
Visite guidate
-
Spazi espositivi
-
Caffetteria
-
Bookshop
Posizione
Museo nazionale di Castel Sant'Angelo
Lungotevere Castello - 00193 Roma (RM)
Contatti
- Tel
- +39 06 6819111
- dms-rm@cultura.gov.it dms-rm@pec.cultura.gov.it
- Website
- www.direzionemuseistataliroma.beniculturali.it/istituti/museo-nazionale-di-castel-santangelo-2/
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Mariastella Margozzi
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