Tipo Luogo:
Area Archeologica
Museo e Parco archeologico dell'Antica Kaulon
Apertura
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Orario di apertura:
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Descrizione
Il Parco archeologico di Monasterace Marina, presso il promontorio di Punta Stilo, insiste sul sito del centro coloniale di Kaulon, fondato dagli achei crotoniati.
Le ricerche del secolo scorso hanno reso possibile la conoscenza delle prime fasi di vita della colonia (seconda metà VII secolo a. C.) e l’organizzazione urbanistica, definita da un impianto regolare con strade ortogonali e isolati stretti e lunghi, tutti di uguale dimensione, di età ellenistica.
Tra le abitazioni si distingue la cosiddetta “Casa del Drago” dall’immagine raffigurata sul mosaico pavimentale, oggi esposto nel museo, originariamente posto sulla soglia di una stanza per banchetto.
Monumentali i resti del tempio dorico periptero (470-460 a.C.) in blocchi di arenaria, scoperto agli inizi del secolo scorso e parte di un’ampia area santuariale frequentata dagli inizi del VII secolo a.C. e successivamente adibita ad area produttiva per attività metallurgiche.
Di grande interesse, nel settore centrale del parco, l’edificio con funzione originariamente abitativa, trasformato nel IV secolo a.C. in complesso termale, cui è riconducibile il mosaico pavimentale policromo con draghi e delfini.
Nella seconda metà del III sec. a.C. la costruzione fu adibita a luogo di culto, forse a carattere pubblico.
Il Museo, situato a monte della SS 106, alle spalle del Parco, racconta la città secondo un percorso che illustra l’abitato, le aree sacre e le necropoli.
Tra i manufatti, si segnalano gli splendidi elementi di armature, ex voto provenienti dal tempio dorico.
Un reperto di grande valenza scientifica è la tabula bronzea iscritta, "Tabula Cauloniensis", con dedica a Zeus in alfabeto acheo (470-460 a.C.).
Di rilievo anche l’area espositiva riservata ai rinvenimenti subacquei, basi e sommoscapi di colonne ioniche (inizio V secolo a.C), rinvenuti nel fondale antistante il sito archeologico, laddove la presenza di bitte documenta l’esistenza di un molo.
Di grande interesse le anfore piene di pece, rinvenimento poco frequente e che attesta l’utilizzo della pece bruzia ritenuta di ottima qualità.
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-04-14 17:51:33 / Ultimo aggiornamento 2024-10-01 02:01:48
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